L’informazione è una risorsa: nell’epoca in cui era scarsa, poterne disporre generava un vantaggio competitivo.
La fine dell’era dell’informazione viene fatta coincidere con l’avvento della tecnologia della comunicazione: chi sostiene con l’avvento del telegrafo, chi del telefono, ma sicuramente con la diffusione di internet.
Internet è infatti un vero acceleratore del flusso informativo; concepito come rete distribuita di computer per essere resistente ad un attacco nucleare, è diventato un canale di conoscenza senza uguali (per ora...).
Quando l'informazione cessò di essere scarsa, iniziò proprio l'Era della Conoscenza, e quindi dell’economia dell’Intangibile (... cioè della valorizzazione dei beni immateriali).
Ora che abbiamo disponile l’informazione e alimentiamo la conoscenza, scopriamo che il limite è la capacità di valutare, catalogare, gestire la stessa.
No, non è colpa dei computers, questi sono potenti. Il limite è dell’uomo, della nostra capacità di memorizzare e gestire infinite quantità di informazioni.
E allora copiamo dal web: una grande rete paritetica di menti, che siano in grado di relazionarsi per creare impensabili risultati, pur mantenendo la propria identità ed autonomia e dove il “malfunzionamento” di una di esse non comprometta l’intero processo.
Nel ci proviamo, lavorando alla creazione di un grande net di professionisti, non un club (di questi ne esistono già troppi), ma una squadra.
Abbiamo già fatto un’esperimento: Wikilegal. E i risultati confermano che camminiamo sul sentiero giusto.
La fine dell’era dell’informazione viene fatta coincidere con l’avvento della tecnologia della comunicazione: chi sostiene con l’avvento del telegrafo, chi del telefono, ma sicuramente con la diffusione di internet.
Internet è infatti un vero acceleratore del flusso informativo; concepito come rete distribuita di computer per essere resistente ad un attacco nucleare, è diventato un canale di conoscenza senza uguali (per ora...).
Quando l'informazione cessò di essere scarsa, iniziò proprio l'Era della Conoscenza, e quindi dell’economia dell’Intangibile (... cioè della valorizzazione dei beni immateriali).
Ora che abbiamo disponile l’informazione e alimentiamo la conoscenza, scopriamo che il limite è la capacità di valutare, catalogare, gestire la stessa.
No, non è colpa dei computers, questi sono potenti. Il limite è dell’uomo, della nostra capacità di memorizzare e gestire infinite quantità di informazioni.
E allora copiamo dal web: una grande rete paritetica di menti, che siano in grado di relazionarsi per creare impensabili risultati, pur mantenendo la propria identità ed autonomia e dove il “malfunzionamento” di una di esse non comprometta l’intero processo.
Nel ci proviamo, lavorando alla creazione di un grande net di professionisti, non un club (di questi ne esistono già troppi), ma una squadra.
Abbiamo già fatto un’esperimento: Wikilegal. E i risultati confermano che camminiamo sul sentiero giusto.