“Avvocato, se cortesemente mi detta la sua mail le mando tutta quanta la documentazione in pdf...” .
Mii risponde: “ Si...,no....., non è meglio un pony? Sa si legge meglio....”.
“Non saprei come fare, più che un pony servirebbe un piccione viaggiatore: mi sono concesso qualche giorno di vacanza fuori porta e lo studio è chiuso per la settimana di Ferragosto, allora facciamo così: glielo carico sulla Repository, le detto le credenziali di accesso e lei lo scarica quando e dove vuole...”.
"Repo..chè?"
"Repository, ha presente il cloud computing, stà tutto sulla rete, utilizzabile ovunque ci si trovi con un computer o uno smatphone..”
"Dottore mi sono laureata in legge, mica in lingue.... neanche in informatica.... il computer lo sappiamo usare bene qui in studio, non le sto a raccontare: grassetto, giustificato,... qualche problemimo con l'ultima riga della pagina che non sta mai al suo posto.... E usiamo internet ed anche facebook.... siamo moderni qui....".
"Bene Avvocato, allora posso avere la sua e-mail si studio?"
"Si ma mi telefoni quando mi scrive così controllo se arriva..... Comunque eccola “Sweetbetty69@virg****.it .......”
L’ho inventata? No, solo romanzata un pò, ma in stretta aderenza a fatti realmente accaduti.
Nell’era del cloud computing, con servizi tanto utili (anche per noi professionisti) quanto economicamente accessibili (vedi Googleapps, Tungle, Yast, Wave, Mobile Me, ecc), molti di noi, ahimé, non hanno neanche un indirizzo mail presentabile.
Ciò mi ricorda tanto qualche vecchio avvocato che, cambiato lo studio (un pò più piccolo, un pò meno centrale, oramai i clienti mi conoscono, mi vengono a cercare), mi porgeva un biglietto da visita diligentemente corretto a mano dalla segretaria....
Chi gli spiega che esiste Bump: mentre ci stringiamo la mano, i nostri telefonini si scambiano i recapiti, senza errori di trascrizioni e incazzature per ritrovarli....